mercoledì 23 maggio 2007

124.000 EURO PER LA MERDA D'ARTISTA.

Asta record da Sotheby's, dove è stata venduta una scatoletta di "Merda d'artista" a 124.000 euro.
L'autore dell'opera d'arte è Piero Manzoni, nato nel 1933 a Soncino (Cremona) e morto a soli 30 anni.
Nel maggio 1961 l'autore sigilla le proprie feci in 90 barattoli di conserva, ai quali applica un'etichetta con la scritta «merda d'artista» in 4 lingue.. Sulla parte superiore del barattolo è apposto un numero progressivo da 1 a 90 insieme alla firma dell'artista. Manzoni mise in vendita i barattoli di circa 30 grammi ciascuno ad un prezzo pari all'equivalente in oro del loro prezzo.
Nel 1960 Manzoni aveva firmato dei palloncini contenenti il suo fiato rinominandoli "fiato d'artista".
Io mi sento troppo ignorante per capire questo tipo di arte, però mi piacerebbe sapere che diavolo passi per la testa di chi compra opere di questo tipo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

ke roba pazzesca ! te come va ?
io sn impegnatissima cn il libro, alla ricerca d un po' di pubblicità sui massmedia, ma mi sto rendendo conto ke è un mondo d skifo, e ke è meglio scrivere ke occuparsi d promozione. però sn anke contentissima, vedere il proprio libro, il proprio sogno, in libreria, è un'immensa soddisfazione.
un salutissimo :-)
luana modini

Anonimo ha detto...

da http://www.mpvitruvio.blogspot.com
Sabato 21 aprile, “maxi-lezione” di sicurezza stradale per gli alunni del Vitruvio di Castellammare di Stabia (Na).
In realtà, presso il “Supercinema” della città delle acque, si è tenuto il convegno conclusivo del progetto “Strade Amare, strade da amare- campagna sulla sicurezza stradale”.
Il percorso formativo, ideato dal prof. Antonio Sicignano e coordinato dal dirigente scolastico, dott. Sebastiano Piccolo, consisteva in una serie di conferenze tenute da personale esperto e qualificato a vario titolo.
In particolare sono intervenuti nei vari incontri previsti: il dott. Diego Marmo, Procuratore Generale presso il tribunale di Torre Annunziata, la dott.ssa Stefania Trotta, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Torre Annunziata, il dott. Luigi Riello, magistrato già componente del C.S.M., il dott. Giovanni De Angelis, dirigente del tribunale di Gragnano, il dott. Luigi Petrillo, dirigente del commissariato P.S. di Castellammare, la dott.ssa Valeria Moffa, vicequestore della polizia stradale di Napoli, il cap. Giuseppe Mazzullo, comandante dei Carabinieri di Castellammare, il sen. Luigi Bobbio, relatore della legge sulla confisca dei ciclomotori, l’on. avv. Sergio Cola, relatore della legge sulla patente a punti, con i suoi giovani collaboratori l’avv. Andrea Imperato ed il p. avv. Gaspare Jucan Sicignano. Tuttavia il fiore all’occhiello del progetto era proprio il convegno conclusivo, in cui i ragazzi hanno potuto ascoltare le tragiche testimonianze del Maggiore dei Carabinieri Giuseppe Mari, padre di Catello noto calciatore deceduto lo scorso anno a causa di un incidente stradale, e di Alessio Tavecchio da Monza, ragazzo disabile per una caduta dalla moto e presidente dell'omonima fondazione, oltre che autore del libro "Cronaca di una gurigione in-possibile".
In una gremita sala del “Supercinema”, davvero toccante si è rivelato l’intervento del Maggiore Giuseppe Mari, che ha esordito con espressioni, molto commoventi: «quando ti muore un figlio, ti muore l’anima e preferiresti che i fiori al cimitero fossero gli altri a portarli a te», ed ancora: «ai genitori consiglio di non aver paura di essere petulanti, insistete con i ragazzi in frasi del tipo “metti il casco”, “metti la cintura” e “vai piano”, io questa mattina sono in veste di genitore, un genitore sfortunato». Sempre all’insegna delle raccomandazioni si è espresso Alessio Tavecchio aggiungendo un particolare agghiacciante alla sua tragica storia: «io sono caduto con la moto su una buca non sufficientemente segnalata, ad una velocità di 50 Km all’ora. I comuni, le provincie e le regioni dovrebbero avere maggiore attenzione alla struttura del manto stradale ed tutti quei pericoli ad esso connessi, perché dopo è sempre troppo tardi».
Infine, dopo un breve saluto di tutti i relatori del progetto, il preside del Vitruvio ha ringraziato gli stessi, omaggiandoli con un quadretto ricordo dell’evento, e ricordando che «al Vitruvio chi si presenta senza casco a scuola non entra».

Rubes ha detto...

Mitico Au! Finalmente sei stato pubblico su Libero! L'argomento sembra suscitare l'interesse di molti...

Anonimo ha detto...

cosa passa nella mente di chi compra questa cosa, direi!

Però se ci pensi... la cacca che si compra si rivela sotto vari aspetti, non solo organici!

Anonimo ha detto...

cm va ? cm mai nn aggiorni + il blog ? già in vacanza... o hai mille impegni ?
un salutissimo
luana modini

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)