domenica 24 giugno 2007

"COSA NOSTRA" CONTRO L'INDULTO.

Incredibile, anche la "mafia" era contraria all'indulto. Erano considerati dei "cani sciolti" coloro che hanno beneficiato dell'indulto mettendosi subito all'opera compiendo furti, rapine, scippi e tentando anche di soppiantare alcuni boss attualmente in carcere per incassare il pizzo da commercianti ed imprenditori. Ed allora i capi della mafia avevano compilato una lista di persone che dovevano essere ammazzati inquanto rei di rubare loro la piazza autonomamente. Per evitare una possibile strage, la Procura di Palermo ha arrestato nove tra boss e mafiosi rampanti che avevano difficoltà a gestire i loro mandamenti. Furti, scippi, rapine, "troppa confusione" in giro, a Palermo ma anche in provincia. E questo a Cosa nostra non andava bene e bisognava quindi insegnare agli "scappati di casa" l'educazione. Gli investigatori sono giunti all'identificazione dei nove arrestati e dei loro progetti sanguinari attraverso la decifrazione dei pizzini di Provenzano, trovati nel covo di Montagna dei Cavalli al momento del suo arresto.
Si è rischiata e forse si rischia ancora una vera e propria strage.

1 commento:

Rubes ha detto...

Finchè i mafiosi si ammazzano tra di loro, meglio! Almeno risparmiamo il mantenimento in carcere...
Finchè però saranno loro a governare l'Italia, non si migliorerà mai.